S di SEO
S di SEO: ma cos’è veramente la SEO? Perché tutti ne parlano, tutti si riempiono la bocca di questi paroloni, di questi tecnicismi, di questi acronimi? Un argomento succulento per una nuova puntata del mio podcast.
SEO significato e definizione
È o non è, questo, un podcast che parte dalle definizioni? Bene, partiamo dalla definizione di SEO, allora.
SEO è un acronimo che sta per Search Engine Optimization, cioè per “ottimizzazione per i motori di ricerca”.
Che cos’è questa SEO? In realtà non è “una cosa”, è un insieme di analisi e di operazioni volte a favorire la corretta indicizzazione dei contenuti di un sito web( o di una pagina web) su un motore di ricerca, al fine di migliorarne il ranking, cioè il posizionamento, in correlazione a quello che ha chiesto l’utente autore della ricerca.
Come si fa l’ottimizzazione SEO di un sito web
Fare SEO vuol dire mettere in pratica una serie di attività che parte dalla creazione di contenuti (principalmente testi, ma anche immagini e video) e arriva fino ad operazioni tecniche e interventi sul codice del sito. Una serie di operazioni che vanno a migliorare il contenuto della pagina, affinché il motore di ricerca – nel nostro caso lo spider di Google che passa in rassegna tutti i siti e legge e guarda i contenuti – sia in grado di capire di che cosa parla quella URL e a incasellarla nel posto giusto.
Immagina (io faccio così) il cervellone di Google, quindi il dietro le quinte del motore di ricerca, come una grandissima stanza piena di cassettiere alte fino al soffitto e oltre, di cui non si vede la fine. Sopra ogni cassettino c’è un’etichetta e quella etichetta corrisponde a un intento di ricerca, una cosa che le persone vogliono sapere, una parola chiave o una serie di concetti collegati a quella parola chiave.
In questo cassetto Google inserisce le URL che dopo la sua scansione, quindi dopo la sua lettura, secondo lui rispondono meglio a quella domanda.
Il fatto di riuscire ad essere inseriti in questo cassetto è l’indicizzazione. Ho scritto un contenuto, l’ho ottimizzato in ottica SEO, quindi ho rispettato quelle che erano le “direttive” che Google mi dice di rispettare per scrivere un contenuto che gli piaccia (ma non solo a lui, che piace anche all’utente): Big G. lo legge, lo indicizza e lo inserisce in un cassetto (anche più di uno, in realtà).
NB: Essere dentro più cassetti aumenta le possibilità che la mia pagina venga mostrata nelle SERP
E non finisce qui.
Oltre a entrare nel cassetto, la SEO ha l’obiettivo di riuscire a farti posizionare bene in SERP.
Cosa significa? Te lo spiego subito.
Posizionamento sito web: quanto conta la SEO?
Nel momento in cui l’utente Mario Rossi va su Google e digita “cos’è la SEO” Google in una frazione di secondo anche meno pescherà dentro questo cassetto, ne tirerà fuori i risultati. al secondo lui più consoni a rispondere a questa domanda ordinandogli dieci per dieci, dieci per la prima pagina, dieci per la seconda, dieci per la terza e così via.
Sappiamo tutti che la seconda pagina dei risultati del motore di ricerca è il luogo migliore in cui nascondere un cadavere. Perché? Perché non ci va nessuno. Quindi il nostro obiettivo è riuscire ad essere tra i primi dieci (cioè in prima pagina) e per farlo ci sono tutta una serie di parametri che devono essere presi in considerazione.
Da quelli legati alla SEO più tecnica, quindi pulizia del codice, velocità, performance del sito, hosting su cui è alloggiato, CMS con cui è stato realizzato, per fare degli esempi, alla qualità del contenuto. La qualità dei testi che scrivi per Google è importantissima.
Sono anni che Google marcia su questa cosa, ha fatto decine di aggiornamenti dell’algoritmo, spiegando a sviluppatori, copywriter e a chi si occupa di SEO, che la qualità del contenuto è fondamentale. Quindi scrivere testi in ottica SEO è indispensabile se vogliamo che quel contenuto venga indicizzato e posizionato.
Quindi, se abbiamo fatto bene il nostro compitino, possiamo essere abbastanza tranquilli che il contenuto verrà pescato da questo cassettino e mostrato in SEPR in una buona posizione. Ovviamente non è tutto così scontato e non è tutto così immediato perché un sito nuovo, nel senso appena creato e con pochi contenuti, avrà bisogno di più tempo e di tanti contenuti per mostrare la sua autorevolezza e la sua competenza a Google su quella materia.
Diversamente un sito che magari ha già uno storico e un sacco di pagine posizionate, che sforna contenuti periodicamente (ad esempio con un blog) sarà premiato e raggiungerà un buon posizionamento più velocemente.
La strategia SEO è una strategia a medio-lungo termine, quindi possiamo aspettarci i risultati nell’arco dei successivi 6/12 mesi, non prima.
A cosa serve la SEO?
Per farti capire quanto sia importante la SEO vediamo a cosa serve, veramente:
- Portare traffico al sito, soprattutto se hai un blog e vuoi monetizzare con quello che scrivi
- Vendere i tuoi prodotti, se vuoi farti trovare con le query transazionali
- Aumentare la riconoscibilità e spingere la brand awareness. Essere nelle prime posizioni in merito a un argomento ha un impatto positivo sul traffico, la considerazione e l’autorità percepita
- Fare lead generation, cioè acquisire iscritti alla newsletter, vendere servizi (senza avere un e-commerce), ottenere richieste di preventivi, ecc.
- Gestire la reputazione dell’azienda, cioè per far scendere di posizione gli eventuali contenuti negativi
La SEO non è una che fai se hai soldi, tempo e voglia, se no va bene lo stesso. Se hai in mente di mettere online un sito, che sia una piccola vetrina della tua attività con quattro pagine in croce, un e-commerce a tiratura nazionale o internazionale o un blog per raccontare la tua passione per la cucina, la SEO è e deve essere presente. Altrimenti il sito lo conoscerai (e lo navigherai) tu, tua mamma e pochi altri.
Se vuoi studiare la SEO ci sono dei corsi nella BB Accademy che spiegano cos’è, come si fa (sia quella tecnica che quella legata ai testi).
Se invece non ce ne hai voglia di studiare e vuoi affidarti un professionista, beh ne conosco una bravina 😉 che può aiutarti.
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